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basti84
752 Words / 1 Recordings / 1 Comments

Capitolo 3 – La daga rossa Il sindaco era al municipio e stava mangiando. Il municipio del villaggio si trovava in un edificio molto grande e vistoso, pieno di ornamenti. Il sindaco aveva molti impiegati e cittadini che lavoravano per lui. Dopo aver parlato con il fabbro, Giosuè decise di andare a parlare con il sindaco. Aveva bisogno del ferro rosso per fabbricare l’arma. Quando Giosuè stava per aprire la porta del municipio, il cameriere uscì dalla porta e lo salutò: – Giosuè! – Ciao! – gli rispose lui. – Hai parlato ancora con il drago? – Sì, abbiamo parlato. Giosuè non sapeva se raccontargli che Ferrg lo aveva avvertito del pericolo di un altro drago malvagio. Alla gente del villaggio non piacevano i draghi. Non voleva rivelare l’esistenza del drago malvagio per non spaventare nessuno. – E che ti ha detto? – gli chiese il cameriere. – Ti dirò un segreto, però non devi dirlo a nessuno. – Dimmi, Giosuè. – Hai visto che il drago Ferrg è un drago buono... Beh, ne esiste un altro che è cattivo. – Un drago cattivo? – Sì, per favore, non dirlo a nessuno o diffonderai il panico. – Non ti preoccupare! Starò zitto. Vado alla taverna. A presto, Giosuè. Parliamo più tardi. Giosuè aprì la porta del municipio e chiese ad una guardia di vedere il sindaco. – È una questione molto importante – gli disse. La guardia accompagnò Giosuè nelle stanze del sindaco. Lui era seduto e stava mangiando una coscia di pollo. – Che vuoi? – gli domandò il sindaco. – Voglio parlare con lei, sindaco. – Sbrigati, ho da fare! Giosuè andò dritto al punto e gli raccontò la storia di Ferrg e del drago cattivo. – Ho bisogno del ferro rosso per fabbricare l’arma e aiutare Ferrg. – Vuoi il ferro rosso? Il ferro rosso è molto costoso! Non mi fido di quel drago! – Lui è buono! – Non ci credo! Allora Giosuè non ebbe altra scelta. Sulla schiena, portava un arco. Era lo stesso arco che aveva usato la prima volta per chiamare Ferrg. Tirò fuori l’arco e scoccò una freccia dalla finestra. Ferrg arrivò subito sul tetto del municipio e infilò la testa attraverso finestra. I vetri della finestra si ruppero. – Ferro rosso, per favore! Giosuè rise e disse al sindaco: – Glielo dia! Il sindaco fece portare nelle stanze un piccolo carico di ferro rosso e lo diede al drago. – Pagherai per questo, Giosuè! – disse il sindaco che si era molto arrabbiato. Il drago volò via e portò il carico dal fabbro Martino per iniziare a fabbricare l’arma. Giosuè scappò di corsa dal municipio e dal villaggio. Le guardie del sindaco lo inseguivano. Ferrg finalmente ottenne l’arma che Martino aveva fabbricato. Era una daga rossa. Il fabbro gli disse: – Drago, fa’ attenzione con quest’arma. – Grazie Martino! Il drago malvagio comparve improvvisamente nel cielo. Era il doppio di Ferrg. – Vai, drago! – gli urlò Martino. Ferrg volò incontro al drago cattivo. All’inizio, il drago malvagio non sapeva se Ferrg fosse un amico o nemico, però quando vide la daga rossa, provò a rubargliela. Ferrg lottò contro il drago malvagio. Lottarono per qualche minuto e alla fine Ferrg infilzò la daga rossa nel corpo del drago malvagio. Il drago malvagio precipitò in un bosco vicino al villaggio. Sfortunatamente anche Ferrg morì nella battaglia. La daga rossa sparì dal corpo del drago malvagio. Giosuè trovò il drago nel bosco e recuperò la daga. Poi disse: – Finalmente ho la daga rossa nelle mie mani! Il piano di Giosuè era sempre stato quello. Giosuè era un’antica guardia imperiale. La capitale dell’impero si trovava molto lontano da quel villaggio. L’imperatore stava cercando ferro rosso da molto tempo però non sapeva dove trovarlo. Con il ferro rosso si potevano fabbricare armi estremamente potenti, come la daga rossa. Giosuè scappò dal villaggio ed entrò nella capitale dell’impero. Lì, consegnò la daga rossa all’imperatore e lui gli disse: – Sei stato un ottimo servitore, Giosuè. – Grazie, imperatore. – Dimmi, i due draghi sono morti? – Sì, lo sono. – Qualcuno sospetta di te? – No, non credo. Dunque l’imperatore disse: – Hai compiuto la tua missione, Giosuè. Prendi l’oro che ti avevo promesso. Puoi andare. Giosuè sentì una punta di pentimento per Ferrg. In realtà si era affezionato a lui. Lasciò la capitale per non tornare mai più... Una lacrima scese dai suoi occhi... E per molti anni non si videro più draghi da quelle parti.

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Comments

basti84
June 16, 2016

grazie lorena

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