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Niksa
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Lo Scudo (dal latino scutum o clipeus) utilizzato dall'esercito romano nel corso degli oltre dodici secoli di vita, dalla data della fondazione della città (753 a.C.) fino alla caduta dell'Impero romano d'Occidente, avvenuta nel 476, subì numerose modifiche nella forma, nei materiali che lo componevano e nelle dimensioni. La sua funzione principale era quella di coprire il corpo del fante, cavaliere romano dalle armi d'offesa del nemico. Una delle sue peculiarità fu anche quella di consentire di adottare la formazione a testuggine.

Storia

Età regia

Il primo scudo utilizzato dai Romani era di tipo argivo, come ci racconta Plutarco. In seguito fu abbandonato a vantaggio di quello sabino. La forma dello scudo utilizzato fin dai tempi di Romolo, era rotonda e veniva chiamato clipeus. Questo scudo fu probabilmente abbandonato quando ai soldati fu pagato per la prima volta lo stipendio, verso la fine del V secolo a.C.

Età repubblicana

A partire dalla fine del V secolo a.C., con l'abbandono dello schieramento a falange di tipo ellenico, Hastati, Principes e Triari furono dotati di un nuovo tipo di scudo la cui forma fu sostituita con una ovale convesso, le cui dimensioni erano ora di due piedi e mezzo di larghezza e quattro in lunghezza. Lo spessore dell'orlo esterno poteva raggiungere il palmo. Era altresì formato da due assicelle in legno, tenute insieme con della colla di bue. La superficie esterna era poi ricoperta da tessuto di lino ed una pelle di vitello. Il bordo superiore ed inferiore erano rafforzati da una struttura in ferro, che rendeva lo scudo più sicuro contro i colpi delle lame della spade inferti dal nemico, potendolo anche appoggiare senza danneggiarlo a terra. Al centro, nella parte esterna, era infine applicato un umbone a protezione dei colpi di pietra, di lancia e di tutti gli oggetti capaci di colpire il legionario con violenza.

Al contrario, la fanteria leggera (prima delle Leves e poi dei Velites continuò ad adottare un piccolo scudo di legno di forma rotonda (di tre piedi di diametro).

Età imperiale

Con l'inizio del I secolo l'armamento del legionario romano cambiò nuovamente, compreso lo scudo ora di forma rettangolare con i disegni e il nome della propria legione incisi sullo stesso, ad identificare un'unità. L'unico esemplare conservato, proviene da Doura Europos ed è databile al III secolo. Era composto da tre strati sottili di strisce di legno. La parte interna era ancora rinforzata da altre strisce di legno, e quella centrale, più robusta, fungeva anche da impugnatura. Dalla parte opposta dello scudo, sul lato esterno, al centro, una borchia di ferro o bronzo a protezione dell'impugnatura (chiamato umbone). Il tutto era ricoperto di cuoio, a cui sulla parte anteriore era aggiunta una parte di lino. I bordi erano, invece, per tutto il I e II secolo di bronzo, e successivamente di cuoio cucito nel legno. Al contrario le truppe ausiliarie, in particolare la cavalleria, erano soliti utilizzare scudi di forma circolare allungata.

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