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Italian Audio Request

Niksa
392 Words / 2 Recordings / 2 Comments

Ecco un tipico esempio di grande evento popolare che la televisione ha per un certo tempo "servito", e poi ridotto a vassallo del proprio strapotere. Fino a un certo periodo, ad esempio, gli italiani erano soliti fischiettare le canzoni del Festival. E questo avveniva perchè le canzoni e i loro interpreti, almeno sino alla fine degli anni '80, erano il fulcro della rappresentazione, la base di attrazione, ciò che muoveva le telecamere. Dicendo "Festival" si intendeva "Festival della canzone", mentre nel corso degli ultimi dieci anni la televisione ha piegato la festa canora ai propri superiori interessi. Ha allungato la durata dell’appuntamento fino a sei giorni. Ha dato importanza crescente prima ai conduttori, poi agli interventi dei comici, alla contrapposizione fra valette (bionda o bruna?).

Negli ultimi anni il vero spettacolo non è più stata la gara fra cantanti e canzoni ma quella disputata tra reti e troupe televisive scatenate a caccia di curiosità, gossip, polemiche. Da evento annuale attraverso cui verificare lo stato di salute della melodia italiana e la sua capacità di penetrazione sul mercato, il Festival si è trasformato in una nevrotica ocassione di autocelebrazione televisiva.

La storia del Festival, volendo tracciarne una sintesi, attraversa alcune tappe fondamentali. La prima edizione è datata 1951, viene trasmessa alla radio e non può ancora contare sulla presenza delle telecamere che interverranno solo a partire dal 1955. Vince Nilla Pizzi con "Grazie dei fiori". La stampa non dedica troppa importanza alla manifestazione, ma l’impatto sul pubblico è fin dall’inizio coinvolgente. L’avvento della televisione, oltre ad accrescere automaticamente l’interesse del pubblico e quello dei giornali, costringe i cantanti ad adeguarsi in fretta ai suoi diktat. La canzone non va solo cantata ma anche interpretata. La personalità del cantante ha l’importanza decisiva. Lo dimostra Domenico Modugno nel 1958. Vince con "Nel blu dipinto di blu", canzone destinata a rompe gli schemi. Fin lì il cantante, sul palco, era una sorta di rigido baccalà. Modugno, complici le note ariose della sua canzone, le dà calore e colore. Lo stesso accade con Claudio Villa, il reuccio della canzone, altro grande protagonista delle edizioni a cavallo degli anni '50 e '60. Un altro momento di svolta avviene intorno alla metà degli anni '60, quando si decide di far cantare anche gli stranieri rompendo il protezionismo musicale che aveva caratterizzato quasi quindici anni di storia del Del Festival.

Recordings

Comments

konaya
March 31, 2011

Ciao, mi sono un po' intortata sulle ultime parole per cui le ridette... scusa! ^^'

konaya
March 31, 2011

le HO ridette... scusa di nuovo, son proprio addormentata >_<