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tezastone
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Tokyo, 11 marzo 2011 - È stato il peggiore nella storia nazionale, e il settimo più grave di sempre a livello mondiale, il possente terremoto che ha investito le coste nord-orientali del Giappone, Tokyo compresa, nel primo pomeriggio di oggi ora locale, quando in Italia non erano ancora le 7 del mattino. Il sisma ha raggiunto un’intensità di ben 8,9 gradi sulla scala aperta Richter e, oltre a generare uno ‘tsunami' che nel porto di Sendai è arrivato a un’altezza di addirittura 10 metri, ha anche fatto risorgere l’incubo di un disastro nucleare. E nella notte, poco dopo le 4 (le 20 in Italia) una nuova violenta scossa di magnitudo 6,6 è stata avvertita nella prefettura di Niigata, nel nord-ovest del Giappone.

SOS CENTRALI ATOMICHE - Il movimento tellurico e le onde anomale che si è trascinato dietro, hanno travolto tutto quanto incontravano lungo il loro incedere: undici centrali atomiche più prossime alle aree disastrate sono state chiuse, la metà delle quali grazie al blocco automatico controllato. Più in generale è stato proclamato lo stato di emergenza nucleare ma, ha sottolineato il premier Naoto Kan, soltanto per consentire una più spedita adozione dei provvedimenti urgenti del caso. Il Giappone conta 52 centrali nucleari. Di queste 11 sono state in qualche modo coinvolte nel sisma di oggi

ALLARME RADIOATTIVITA' A FUKUSHIMA - I problemi più seri si stanno verificando presso la centrale nucleare di Fukushima, a 250 km a nord-est di Tokyo e gestita dalla Tokyo Electric Power: è stata evacuata un'area di 10 km attorno alla centrale. Il sistema di raffreddamento del reattore numero 1 dell'impianto è stato danneggiato dal devastante sisma, e secondo la protezione civile giapponese le radiazioni all'esterno della centrale nucleare sono in realtà 1.000 volte superiori al normale. Anche il sistema di raffreddamento del reattore numero 2 risulta danneggiato, secondo la tv nipponica Nhk.

In totale a Fukushima sono presenti sei reattori. Il numero 1 è stato avviato nel 1971 e il numero 2 tre anni dopo. I piani di sviluppo della compagnia proprietaria, la Tokyo Electric Power, prevedevano l'installazione di altri due reattori nel 2013 e nel 2014. La tv, citando un esperto di sicurezza nucleare, ha chiarito che «non c'è immediato pericolo per la salute» per i residenti nelle vicinanze malgrado il livello di radiazione nell'impianto sia 1.000 volte superiore al normale. La 'lettura' di questi valori è stata registrata nella sala di controllo del reattore numero 1, ha dichiarato l'agenzia per la Sicurezza Nucleare ed Industriale del ministro dell'Economia.

La Tokyo Ekectric Power, la società proprietaria della centrale nucleare di Fukushima Daichi, ha ammesso di avere problemi di raffreddamento nei reattori numero 1, 2 e 4 del II impianto, Fukushima Daini a 11,5 km dal primo. Reattori di cui non riesce più a controllare la pressione e in cui la temperatura sta aumentando.

In precedenza era stato lanciato l’allarme per una riduzione del livello di liquido di raffreddamento del reattore numero 1 dell’impianto, vecchio di 40 anni,dove il sistema di raffreddamento del nocciolo non ha funzionato e all’interno dell’impianto si è registrato un innalzamento del livello di radioattività. La centrale nucleare potrebbe rilasciare dei vapori radioattivi, come riporta l'agenzia Kyodo: una 'manovra' per far diminuire la pressione all'intenro del reattore. Secondo l'agenzia gli elementi radioattivi presenti nei vapori non avranno effetti sull'ambiente o sulla salute delle persone.

IL BILANCIO DELLE VITTIME - Difficile in un quadro del genere fornire un bilancio attendibile delle vittime. Tra 200 e 300 cadaveri sono stati ritrovati su una spiaggia di Sendai, nell’isola di Honshu nel nord-est del Giappone, colpita dallo tsunami. Un’intera casa di riposo, coi suoi 30 anziani residenti è stata spazzata via in un villaggio nella prefettura di Iwate. Una diga nella prefettura nord-orientale di Fukushima ha ceduto e le acque hanno travolto 1.800 case a valle. Ci sarebbero numerosi dispersi.

Il computo ufficiale al momento parla di 378 morti accertati. Secondo i dati della polizia i feriti sono oltre 950 e i dispersi almeno 584: per un bilancio definitivo occorrerà attendere a lungo data l'entità dei danni provocati dal sisma, e soprattutto dal successivo tsunami; secondo l'agenzia di stampa ufficiale Kyodo il numero dei morti è destinato a superare il migliaio.

Mancano all’appello anche le cento persone che si trovavano a bordo di una nave, letteralmente spazzata via dallo ‘tsunami' generato dal sisma, mentre è salito a 4 il numero dei treni con cui le autorità giapponesi hanno perso i contatti lungo la costa orientale.

Non solo il Giappone ha comunque dovuto fare i conti con le conseguenze del terremoto: gli allerta ‘tsunamI' si sono susseguiti da una sponda all’altra dell’Oceano Pacifico, dalla Siberia e dalle isole Curili in Russia, alle Hawaii e all’Alaska negli Stati Uniti; da Taiwan, dalle Filippine e dall’Indonesia fino all’Australia e alla remota Nuova Zelanda, reduce da un recente cataclisma analogo. L’allarme è scattato in tutte le micro-nazioni dell’Oceania, e si è esteso all’America Latina, dal Messico al Cile. Stato di emergenza in Ecuador.

I SOCCORSI - Sono 300 gli aerei e 40 le navi giapponesi pronte a partire per i soccorsi delle vittime del sisma.

SPOSTATO L'ASSE TERRESTE - L’impatto del terremoto che ha colpito il Giappone stamattina avrebbe spostato l’asse di rotazione terrestre di quasi 10 centimetri. E’ il risultato preliminare di studi effettuati dall’Ingv, l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. L’impatto di questo evento sull’asse di rotazione, spiega l’Ingv, è stato molto maggiore anche rispetto a quello del grande terremoto di Sumatra del 2004 e probabilmente secondo solo al terremoto del Cile del 1960.

LE ONDE DELLO TSUNAMI - Uno ‘tsunami' di 4 metri ha ben presto colpito il litorale settentrionale dell’isola di Honshu, la principale dell’arcipelago giapponese. Un altro potente tsunami di 7,30 metri è stato appena registrato a Soma, nella prefettura di Fukushima. Lo riferisce l’Agenzia meteorologica giapponese. Altro tsnuami di 10 metri ha colpito la costa della città di Sendai, nel nord-est del Giappone. Lo tsunami ha inondato l’immenso parcheggio immenso del centro giochi Disneyland situato nella regione di Tokyo.

Nella capitale è stato chiuso l’aeroporto internazionale di Narita; i grattacieli hanno oscillato violentemente, scatenando il panico tra la popolazione, mentre almeno sei focolai d’incendio sono divampati in porto. Lesioni a causa del crollo di un tetto hanno riportato molte persone che stavano partecipando a una cerimonia di laurea.

A Miyagi, capoluogo dell’omonima prefettura, l’acqua dal mare si è riversata all’improvviso nelle strade, trascinando via con sè auto e cartelloni pubblicitari. Il porto si è riempito di carcasse di veicoli.

OBAMA OFFRE AIUTO - Il Presidente americano Barack Obama ha annunciato che gli Stati Uniti sono “pronti ad aiutare il popolo giapponese”. Un portavoce del Pentagono, Leslie Hullryde, ha detto che le forze armate Usa sono pronte a intervenire in soccorso delle popolazioni colpite dallo tsunami in Giappone, ma che non è arrivata ancora una richiesta ufficiale di aiuto dal governo giapponese.

La VII Flotta della marina Usa è di stanza a Sasebo, in Giappone, che però è sulla costa occidentale che non è stata colpita dallo tsunami. Una nave militare è pronta a partire per la zona del disastro già stasera e altre sono in arrivo, ha reso noto il dipartimento della Difesa. La portaerei nucleare Ronald Reagan, in navigazione verso la Corea nel Pacifico occidentale, potrebbe prendere parte ai soccorsi nei prossimi giorni.

In totale sono 38 i paesi del mondo che hanno immediatamente offerto aiuto e solidarietà. Lo riferisce il ministero degli Esteri nipponico, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Interfax. Alle 16 italiane di oggi, tra gli altri, avevano offerto aiuto anche gli Stati uniti, la Cina, la Corea del Sud e l’Australia. Per l’Italia, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha offerto al governo giapponese "aiuto" e "assistenza".

LA SANTA SEDE - Benedetto XVI è "’profondamente addolorato" per le "tragiche conseguenze" del terremoto e assicura la sua "vicinanza" a tutte le vittime. Lo afferma un telegramma inviato a nome del Papa dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone al presidente della Conferenza episcopale giapponese.

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