Questa è la mia proposta per un progetto finale a Penn State. Per favore, leggerlo al ritmo naturale col suo accento naturale. Grazie!!
Non Sperate di Liberarvi dei Libri
“Nucleo del libro non è l’importanza del libro in sé, ma i concetti di permanenza e durevolezza della memoria che dai libri è veicolata. Quindi, in ultima analisi, è il concetto di cultura. I due studiosi – solleticati dalle domande di Jean-Philippe de Tonnac che ha curato il libro, tracciano una storia del libro ma avendo dinanzi il futuro del libro e della cultura. Umberto Eco, poi, parla di una questione che mi è particolarmente cara: secondo lui il libro attuale, così come lo conosciamo, riassume in sé tutte le perfezioni. Secondo il semiologo, infatti, è solo nel libro cartaceo che mezzo e contenuto coincidono: basta avere un po’ di luce e si può approfittare della cultura che il libro propone.” - Books Blog
Umberto Eco - medievalista, semiologo ed il più celebre professore dell’Università di Bologna - si comporta da una enciclopedista. Nel 2007 ha pubblicato un testo determinante, che classifica le storie enciclopediche e racconta la loro influenza alla cultura, chiamato Dall’Albero al Labrinto. Dopo l’aver scritto, Eco continuava scoprire il vero significato di classificazione. E dopo alcuni mesi di ricercare gli andamenti tipologici della letteratura e della editoria, Eco ha cominciato d’applicare la sua intuizione alle nuove teorie di scrittura. Il prodotto decisivo è il suo libro più recente, Non Sperate di Liberarvi dei Libri (2009), un dialogo tra Umberto Eco e Jean-Claude Carrière sulla cambia imminente tra scrittura e cultura.
Vorrei tradurre un breve capitolo da Non Sperate di Liberarvi dei Libri (’Ouverture: Il Libro Non Morirà’) perché mi piacciono molto le idee intellettuali d’Eco e, particolarmente, mi piace il suo sviluppo del concetto di scrittura intramontabile. Per di più, dal 2008 fino ad oggi, avevo letto quasi 150 pagine di Dall’Albero al Labrinto per piacere e trovo che la prosa filosofica sia abbastanza facile per tradurre. Inoltre, la prosa di Non Sperate di Liberarvi dei Libri è molto simile, eccetto che il testo è un dialogo filosofico. Quest’aspetto dovrebbe darmi alcuni problemi nuovi. Per esempio, come tradurrei il gergo specifico con una sintassi più rilassata? Imagino d’usare le note a piè di pagina per spiegare questo contrasto semantico e per analizzare l’intratestualità trovata fra i due scrittori. Come Roman Jakobson ha raccomandato nel suo compito, On Linguistic Aspects of Translation, penso d’usare un’po di circonlocuzione a descrivere l’intratestualità, se scrivo un’analasi dopo la traduzione.
L’udienza a cui scriverò è infatti piccola e grandissima allo stesso tempo. Dopo finire la traduzione per il progetto finale, spero di metterla al mio website: www.globetrot.org. Per questa ragione, vorrei tradurre il capitolo precisamente e fare le note a piè di pagina convincenti affinchè la mia reputazione online durerà. Soprattuto, volgio tradurre il capitolo e metterlo online perché credo che Umberto Eco sia il migliore scrittore del secolo ed i suoi pensieri siano ancora significativi per la gente che parla inglese.