La donna che ha dato il primo allarme era una grossa ragazza che non era più giovane.
E' anche il passo cadenzato dei tedeschi, che li rende riconoscibili, dice chi è sopravvissuto. Ci sono persone per cui questo passo è rimasto il simbolo del terrore tedesco.
Chi ha vissuto questa esperienza non riesce a ricordare bene l'ora in cui è successa. I tedeschi cominciarono ad acciuffare chi portasse involti o valige.
L'arresto degli Sternberg è rimasto segreto, il che ha permesso la razzia del 16 ottobre. Cominciata la razzia, chi sapeva quello che stava succedendo ha informato tutti quelli a cui poteva telefonare.
Nella foto che è inclusa nella storia vediamo un autocarro con i soldati che rastrellano il quartiere. Fuori di casa furono presi soltanto quelli che, infelici, vollero farsi prendere. La naturalezza con cui il dramma si mescolava alla vita non provocava stupore, il che oggi sembra strano.
I carri bestiame in cui erano gli ebrei razziati si trovavano alla Stazione Tiburtina, che è una stazione di Roma. Una giovane che veniva da Milano incrociò il “treno piombato”, da cui uscivano voci di purgatorio. Alcuni carri furono sbloccati perché «chi ne avesse bisogno fosse andato per le funzioni corporali.» Il signor Zazza smonta senza essere riuscito a parlare con nessuno di coloro a cui aveva fatto percorrere la prima tappa verso la deportazione.